Se stai per avviare la tua attività autonoma come architetto, è fondamentale conoscere il codice ATECO corretto, come aprire la Partita IVA e quali saranno i costi da sostenere. In questa guida ti mostriamo tutti i passaggi necessari. Inoltre, puoi ricevere una consulenza gratuita e senza impegno compilando il form in fondo.
Codice ATECO per Architetto
Il codice ATECO 71.11.00 identifica l’attività degli studi di architettura, inclusa la progettazione di edifici, la pianificazione urbanistica e l’architettura del paesaggio. Sono escluse da questo codice le attività di consulenza informatica, studi di ingegneria e arredamento d’interni.
Come Aprire la Partita IVA
Per aprire la Partita IVA come architetto, dovrai compilare e inviare il modello AA9/12 all’Agenzia delle Entrate. Puoi farlo tramite il sito web, per posta raccomandata o consegnarlo a mano. La procedura è gratuita se la gestisci in autonomia, ma può comportare dei costi se ti affidi a un consulente fiscale.
Costi di Apertura e Consulenza
L’apertura della Partita IVA è un momento cruciale per qualsiasi professionista. Fare scelte sbagliate in questa fase può influire notevolmente sulle tasse e sui contributi da pagare. Affidarsi a un commercialista è spesso una scelta consigliata per evitare errori e ottimizzare la gestione fiscale. Se desideri assistenza, puoi richiedere una consulenza gratuita con uno dei nostri esperti compilando il modulo in fondo.
Contributi Inarcassa: Quali Sono e Quanto Costano?
Una volta aperta la Partita IVA, come architetto dovrai versare i contributi a Inarcassa, la cassa previdenziale specifica per architetti. Questi contributi sono divisi in tre categorie:
- Contributo Soggettivo: pari al 14,50% dei compensi netti. C’è comunque un versamento minimo fisso di 2.695€ all’anno, indipendentemente dal reddito.
- Contributo Integrativo: pari al 4% dei compensi, che va addebitato in fattura al cliente. Il versamento minimo è di 815€ annui.
- Contributo di Maternità: fisso di 60€ per il 2023. Questo importo può variare ogni anno.
Esempio di Contributi su un Compenso di 35.000€
Se i tuoi compensi annuali sono di 35.000€, ecco un esempio dei contributi che dovrai versare:
- Contributo Soggettivo: il 14,50% di 35.000€, ovvero 5.075€.
- Contributo Integrativo: il 4% di 35.000€, pari a 1.400€, che dovrai addebitare al cliente in fattura.
- Contributo di Maternità: 60€.
Il totale dei contributi da versare sarà quindi di 6.535€.
Tassazione: Quanto Pagherai?
Le tasse che dovrai pagare dipendono dal regime fiscale che sceglierai:
- Regime Forfettario: se rientri in questo regime, pagherai solo il 15% di tasse, ridotto al 5% per i primi cinque anni.
- Regime Ordinario: si applica l’IRPEF, con aliquote che variano dal 23% al 43%, in base al reddito.
Confronto tra Regime Forfettario e Regime Ordinario
Per aiutarti a comprendere meglio quale regime fiscale potrebbe essere più vantaggioso per te, ecco una tabella comparativa basata su un compenso annuo di 35.000€:
Caratteristica | Regime Forfettario | Regime Ordinario |
---|---|---|
Tassazione | 15% (o 5% per i primi 5 anni) | IRPEF: da 23% a 43% |
Tasse su 35.000€ (5% per i primi 5 anni) | 1.750€ | 8.050€ (Aliquota IRPEF 23%) |
Contributi a Inarcassa | 6.535€ | 6.535€ |
Tassazione complessiva | 1.750€ (5%) + 6.535€ = 8.285€ | 8.050€ (23%) + 6.535€ = 14.585€ |
Risparmio con Regime Forfettario (5%) | 6.300€ | – |
Risparmio con il Regime Forfettario
Come puoi vedere dalla tabella, con un compenso di 35.000€ e l’aliquota ridotta al 5%, puoi risparmiare fino a 6.300€ rispetto al Regime Ordinario. Anche se l’aliquota passa al 15%, il Regime Forfettario rimane una scelta conveniente per chi è all’inizio della professione.
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